Mi metto in gioco

Mi piace sempre specificare che non sono un esperto di musica, sono solo un semplice appassionato che ama inserire la musica tra i propri argomenti di discussione.

Per questo motivo molti mi hanno erroneamente etichettato come "esperto". I miei interessi musicali spaziano in un orrizzonte estremamente vasto che va dal progressive metal al brutal death rap passando per il thrash e il grunge (per quanto sia convinto che queste etichette non vogliano poi dire molto), in generale sono comunque in grado di apprezzare qualunque cosa si muova dentro un universo musicale molto largo. Quello che fatico, più che ad apprezzare a capire, è tutto quel mondo composto dalla musica elettronica e da tutti i suoi derivati, una tipologia di musica che non mi suscita particolare interesse perchè mi pare non abbia a monte quella passione e quella ricercatezza e ricchezza di contenuti che ha reso grandi i generi precedentemente elencati. Con questo non voglia passare come il classico "metallaro" stereotipato, mentalmente chiuso ad ogni influenza esterna, forse lo stereotipo più famoso dell'intero panorama musicale e certamente il più falso, basta infatti aver messo piede almeno una volta in un concerto metal per poter sbugiardare quest'immagine del metallaro medio sporco, con i capelli lunghi, gli anfibi e costantemente di pessimo umore. Quello che mi piace di più,di quell'immenso calderone che è ciò che si considera heavy metal, è la capacità della tecnica musica di non rimanere fine a se stessa ma di farsi principale veicolo di emozioni superando in forza ed importanza categorie come la profondità del testo, ritenuta troppo spesso il principale metro di giudizio per valutare un'opera musicale e, a dirla tutta, questo mi è sempre parso un ragionamento molto semplicistico e superficiale. Questo discorso non toglie che i brani metal abbiano spesso e volentieri testi molto impegnati ed anche scomodi, pur rimanendo il più delle volte confinati dell'ambito di quelle che sono le tematiche classiche del genere, tematiche che per essere comprese fino in fondo devono presupporre un soggetto ascoltatore che sia immerso nella mentalità del genere ed il metal non è in nessun caso disposto a "venire incontro" all'ascoltatore snaturalizzandosi e assumendo nuove peculiarità. A dire la verità, non mi piace parlare di musica in questo modo, cercare di ridurre a categorie razionali ciò che non è razionalmente riducibile ossia il motivo per cui un certo modo di fare musica ci fa emozionare ed un altro ci lascia, più che schifati, totalmente indifferenti, ma credo anche che sia doveroso cercare di giustificare il modo in cui ognuno di noi intende quella che a livello globale è certamente la passione più comune (ascoltare musica); passione talmente comune che spesso purtroppo viene anche sdoganata come momento in cui deleghiamo ad altri la responsabilità di ciò che noi ascoltiamo accedendo la radio ed accontentandoci di ciò che ci viene proposto da altri. Personalmente non intendo la musica in questo modo, non lo vedo come un momento in cui ci si può alienare e per così dire staccare dal mondo, io voglio essere sempre protagonista di quello che ascolto senza nessun bisogno di cercare un approccio troppo intellettuale ma cercando di contestualizzarlo nel mio quotidiano e cercando di capire la storia che sta dietro ad ogni canzone, ad ogni album, ad ogni opera che è stata prodotta che mi piace ascoltare e che sia stata la base per la creazione di altre opere ad essa successive e dandogli quella dignità, insomma, che le altre arti hanno riconosciuta. Non amo parlare di musica come fosse qualcosa di spiegabile nella sua totalità in modo razionale (quantomeno nella misura in cui si parla del nostro modo di apprezzarla) ma credo anche sia un fatto dovuto cercare di spiegarla tecnicamente ed analiticamente. Non sono molto bravo a scrivere (e neanche a parlare, a dire il vero) ma spero si sia intuito almeno in parte ciò che intendevo spiegare, sinceramente sono solo una persona a cui piace parlare di musica con chiunque e potersi confrontare con il range più ampio possibile di interlocutori per aumentare il proprio background musicale e avere anche la possibilità di poter cambiare le proprie idee e modificare il proprio punto di vista. Del resto credo che l'animo umano sia un qualcosa in continuo divenire posto sotto lo stimolo di impulsi esterni e come cambiamo le nostre idee su tutto non vedo come si possa affrontare una vita fossilizzandosi sulle stesse idee musicali rimanendo indipendenti da ciò che ci circonda ad ogni livello.

Per questo penso di essere pronto a mettermi in gioco.