Appunti

Musicalisti Anonimi

Da sempre mi arrovello la cucuzza sul senso del concetto "musica", sul significato della parola in tutte le sue estensioni e soprattutto sul magico meccanismo della sua espressione.

Non capisco da dove nasca questa curiosità di comprendere un qualcosa di cui, in fondo, basta usufruire quotidianamente e sembrerebbe finire. Ascolto la radio, metto su un disco, imbraccio la chitarra e suono, ascolto musica, faccio musica, penso musica. E la percezione della realtà cambia, le emozioni si stabilizzano, l'energia aumenta, i pensieri si lubrificano e fluiscono dolcemente, come accompagnati da un tutor mentale che indica ai pensieri la strada da percorrere a seconda dell'armonia espressa in quel momento, figlia di una scelta (la radio l'ho accesa io, il disco l'ho scelto io, la chitarra la sto suonando io). Ma anche opera del destino, che in quel preciso, nudo, essenziale momento, ha scelto la sua colonna sonora!

E a me tutto questo affascina, tanto da > torcermi le budella > scombussolare il ritmo cardiaco > spremere fino all'ultima goccia le ghiandole lacrimali.

È evidente, sono gravemente malato di "musicalite". Ecco per cui mi rivolgo al dott. MusiCanZone: per avere una speranza, per condividere il morbo con altri malati cronici, per confrontare i sintomi e spaziare nel più ampio panorama di esperienze. Dottore! Non voglio guarire! Voglio solo Mu Si Ca! Cospargermi di musica. Immergermi nella musica. Bere e mangiare musica. Respirarla ogni singolo momento. Voglio accarezzarla, voglio guardarla, voglio leccarla e immergere le mie narici per inebriarmene. Per capire, per comprendere la sua magica essenza. Un'essenza vitale, spirituale ed alla base dell'esistenza. Divina.

A.A.A. Formo gruppo di "musicalisti anonimi" per evidenziare che alcune dipendenze sono anche salutari. Grazie. Salutari saluti e ringraziamenti a tutti.

Oh yeah!

Stefano